Con l’inizio della Fase 2, molte aziende (soprattutto di produzione) sono tornate in piena attività. La crisi che ha attualmente colpito la nostra economia e quella mondiale, ha portato a riduzione del personale e al blocco di assunzioni. Ma ciò non vale per tutti i settori.
Il settore agricolo, infatti, sta subendo un brusco rallentamento, con il rischio di perdere una parte consistente di raccolti per via della mancanza di manodopera.
In Europa le aziende agricole sono circa 10 milioni e la crisi ha portato la mancanza di circa 370 mila braccianti in Italia, 300 mila in Germania e 270 mila in Francia.
Ma non tutte le aziende agricole stanno subendo i danni della crisi. Le aziende che non sono state colpite dalla mancanza di manodopera sono quelle che hanno già iniziato ad adottare l’utilizzo di sistemi automatizzati per la raccolta.
Nel frattempo la ministra Teresa Bellenova ha proposto la creazione di una lista virtuale in cui chiunque può iscriversi per andare a lavorare nei campi.
Un altro problema è quello dell’export, inesorabilmente rallentato per via dei troppi passaggi da trasporti, logistica, dogane ecc.
Quello che ha proposto Pekka Pesonen, segretario generale del Copa-Cogeca, è di “pensare a come organizzare la catena del valore e la catena alimentare in futuro per essere sicuri di essere più resistenti”.
Ridurre quindi le distanze, portare il cibo dalla terra alla tavola, riducendo i passaggi e incrementando il consumo a km 0.
(Agronotizie)