Detta anche per aspersione, l’irrigazione a pioggia viene chiamata così perché cade sulle coltivazioni o sui terreni con piccole goccioline, proprio come se piovesse.
Questa tipologia di irrigazione si adatta a tutti i tipi di terreno, permette di fare economia sul volume d’acqua erogato e rende la manodopera necessaria limitata perché è automatizzabile.
Ma come un funzione l’impianto a pioggia?
Parte tutto dal gruppo motore-pompa che stabilisce la pressione dell’acqua adatta per irrigare. Poi abbiamo le condotte sotto pressione, tubi di materiali diversi dove l’acqua passa fino ad arrivare agli irrigatori.
A quest’ultimi spetta il compito di spruzzare l’acqua in modo uniforme. In base all’intensità di pioggia, infatti, gli irrigatori si distinguono in:
– Lentissima (3millimetri per ora)
– Lenta (5millimetri per ora)
– Media (5-10millimetri per ora)
– Alta (oltre 10millimetri per ora).
Per evitare ristagni sul terreno è importante che l’erogazione dell’acqua venga regolata nel modo giusto.
Abbiamo due modelli di irrigatori a pioggia:
– Statici
Usati nei giardini, vivai, impianti sportivi, etc.
– Rotativi.
Usati più nel settore agricolo, come le colture a pieno campo.
Questo tipo di irrigazione è adatto per area come campi sportivi, giardini, etc..
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