L’European consortium of the organic-based fertilizers industry (Ecofi) è l’associazione, nata cinque anni fa, che si focalizza sul segmento di fertilizzanti che vengono utilizzati in agricoltura. In particolare, la fondazione è stata voluta per creare un ambiente condiviso sotto il punto di vista normativo tra i vari Paesi europei. Le differenze normative creavano degli ostacoli sia nella produzione che nella commercializzazione dei prodotti da parte delle industrie. La normativa sui fertilizzanti risulta tutt’oggi non omogenea, creando diverse difficoltà nel promuovere il proprio prodotto in un paese diverso da quello di produzione. Un altro motivo che ha portato le varie associazioni nazionali a fondare Ecofi, è che la Commissione europea si interfaccia soltanto ad associazioni di livello europeo e non nazionale.
Tra le ultime attività di Ecofi, menzioniamo la partecipazione all‘Argus Europe fertilizer conference tenutasi a Malta il 17 ottobre scorso, in cui Stefano Tagliavini (rappresentante Ecofi) ha tenuto un intervento dal titolo “The role of organic and organo-mineral fertilisers for balanced plant nutrition” (il ruolo dei fertilizzanti organici e organominerali nella nutrizione bilanciata delle piante). Tagliavini ha mostrato la crescita del settore del 4,2% annuo con una previsione per il 2023 di un volume commerciale di circa 3 miliardi e 260 milioni di euro.
Ecofi si è evoluta nel corso degli anni prefiggendosi di assicurare la tracciabilità dei prodotti e la loro sicurezza, in modo da offrire al mercato delle soluzioni che possano dare valore aggiunto agli operatori agricoli. Tra gli obiettivi da portare avanti, Ecofi pensa a degli standard di valutazione maggiormente armonizzati per alcuni parametri cruciali come il carbonio e l’azoto organico.